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Giugno 2004 - Il lavoro su Internet

Una Borsa telematica per il lavoro


Con la rivoluzione del mondo del lavoro attuata dalla riforma Biagi, Internet diventa protagonista. Un’occasione per gli utenti, ma anche per le PMI.


La riforma del mercato del lavoro presto toccherà da vicino anche Internet. A un anno dall’approvazione della Legge Biagi e a sei mesi dal Decreto Legislativo 276/2003, si avvicina il momento del varo ufficiale della Borsa Continua Nazionale del Lavoro. Questo nuovo e potente servizio basato sulle tecnologie Internet, servirà ad avvicinare la domanda e l’offerta di lavoro via Web. Costituito da un portale nazionale e 20 nodi regionali, sarà accessibile liberamente e finalizzato a rendere efficiente e trasparente il mercato del lavoro, oltre a favorire il libero incontro tra imprese e persone in cerca di impiego. La sua inaugurazione è già prevista per il mese di giugno, almeno in fase sperimentale, mentre diventerà operativa in maniera integrale soltanto nel prossimo gennaio 2005.
Dei nodi regionali, uno è già partito. Si tratta di quello della Regione Lombardia. Consultabile all’indirizzo www.borsalavorolombardia.net, offre una serie di servizi di base per lo scambio di informazioni e la candidatura di profili professionali. A breve dovrebbero seguire il nodo piemontese e quello della regione Sardegna. Poi sarà la volta delle altre Regioni, fino al completamento della rete nazionale.

Tutti presenti sulla piazza

Questa imponente struttura, interoperabile e integrata, fungerà da vera e propria piazza per l’interscambio di lavoro, per avvicinare chi è in cerca di capitale umano e le risorse in cerca di nuove esperienze professionali. Coinvolgerà cittadini occupati e disoccupati, imprese o datori di lavoro, ma anche operatori pubblici o privati autorizzati o accreditati per la fornitura di servizi per l’impiego. Dal punto di vista strategico, il Ministero del Welfare – in collaborazione con l’agenzia tecnica Italia Lavoro – definirà gli standard tecnici nazionali e i flussi informativi di scambio, integrando i sistemi regionali, mentre le Regioni favoriranno il collegamento tra i sistemi pubblici e privati presenti sul territorio (Centri Pubblici per l’impiego, Agenzie per il lavoro, istituti provinciali ecc.), definendo e realizzando nuovi servizi per i cittadini. A supporto dello scambio domanda/offerta di lavoro la Borsa Continua Nazionale del Lavoro integrerà anche l’offerta formativa di istituti pubblici e privati, scuole e centri professionali, chiudendo il cerchio che unisce nel nostro Paese istruzione, impiego e formazione continua.

La Borsa lombarda

Il portale della Lombardia è stato avviato da poco meno di due mesi, il 24 marzo 2004, ma già i dati della sua partenza testimoniano l’attenzione crescente per questo progetto: 2.686 enti di formazione accreditati, 5.298 corsi pubblicizzati, 13.500 cittadini iscritti, 600 imprese, 6.000 candidature, 1.500 domande di lavoro. Entro il mese di giugno questi numeri saranno arricchiti da quelli del portale nazionale, all’interno del quale confluirà tutta l’offerta e la domanda sparsa sul territorio nazionale, per “favorire – come scrisse Marco Biagi nel Libro Bianco sul mercato del Lavoro – un rapido incontro tra i fabbisogni, i servizi, le soluzioni contrattuali, rendendo il mercato aperto e trasparente”.

Un’occasione per le imprese

Sicuramente, si tratta di un’opportunità di non poco conto sia per chi cerca lavoro sia per chi lo offre. Le PMI, soprattutto quelle più piccole e quelle d’ambito strettamente locale, soffrono di un cronico malessere nella ricerca di personale, affidato perlopiù al passaparola o alle possibilità locali di ricerca (agenzie interinali, annunci su stampa locale o simili). Tutto ciò è più che sufficiente per la manodopera con poca specializzazione, ma il discorso cambia nel momento in cui si ricercano figure professionalmente più specializzate. Se la chiave del successo delle PMI passerà sempre più in futuro dall’innovazione, a questa innovazione devono attivamente partecipare anche i dipendenti, attraverso una strategia di crescita che va dalla formazione continua all’assunzione di figure specializzate, dalla responsabilizzazione alla condivisione interna delle conoscenze. La Borsa del lavoro nazionale mette a conoscenza di tutti i percorsi formativi più importanti attraverso l’analisi e la presentazione di vari corsi, seminari ecc. Inoltre, dovrebbe veramente convogliare su un unico sistema tutte le domande e le offerte, aprendo la strada a contatti più ragionati e proficui.

Il paradosso della non conoscenza

Anche nel mercato del lavoro, la conoscenza può fare molto. Una delle cause per cui le aziende spesso lamentano l’assenza di figure professionali specilizzate è quella geografica. Società che operano nella provincia lamentano spesso l’impossibilità di trovare personale con certe caratteristiche. Ma la provincia italiana è ricca di talenti e di specializzazioni che passano sotto silenzio. Il problema è che le due strade possono divergere, invece che incontrarsi, anche se sono molto vicine: la società va da una parte, la risorsa dall’altra. I casi di questo tipo sono molto più numerosi di quanto si possa pensare. Il vantaggio della Borsa telematica dovrebbe essere proprio quello di costituire il luogo privilegiato al quale tutti dovrebbero rivolgersi. Una centrale di smistamento delle informazioni sul mercato del lavoro. L’aspetteremo alla prova dei fatti.
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