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Dicembre 2003 - Motori di ricerca

Beati i primi


I motori di ricerca sono uno tra i servizi di maggior successo del Web e molti operatori di e-business, giustamente, cercano di essere presenti nelle loro pagine. Ma non basta esserci, bisogna anche essere tra i primi.


Tra i tanti servizi Web i motori di ricerca sono unanimamente considerati utili e indispensabili. Perlopiù si tratta di una sensazione dettata dall’uso comune (quale navigatore non vi fa ricorso?), ma la loro importanza è anche oggettiva, decretata dai numeri. Con qualche precisazione.
Infatti, per avere un effettivo ritorno numerico dalla presenza negli elenchi dei motori non è sufficiente registrarsi in alcuni di essi a caso, ma bisogna valutare quali siano i più utilizzati e certamente non mancare dai primi in classifica.
Tra tutti, Google è di gran lunga il servizio più usato: su un campione di 330.301 accessi da motore, il 57,61% arriva proprio dalle sue pagine.
Come dire che quasi 6 persone su 10 si affidano alle sue ricerche.
Secondo, ma staccatissimo, è Virgilio che registra una percentuale del 17,00%. Evidentemente, nel mercato italiano gode ancora di una notevole forza relativa, eredità del primato temporale e dei tanti abbonati ai servizi di connessione legati all’ex monopolista Telecom Italia. Al terzo e quarto posto si trovano, vicini l’uno all’altro, rispettivamente MSN e Yahoo! con l'8,47% e il 6,59%, vale a dire meno della metà degli accessi in arrivo dalle pagine di Virgilio e poco pi di un decimo di quelli provenienti da Google. A seguire troviamo Arianna con un 4,57%, e poi in ordine Altavista con il 3.10, Tiscali Search con l’1.58, Lycos e altri con stime inferiori a 1 punto percentuale e quindi decisamente marginali.
Dunque, è indispensabile essere presenti almeno nelle ricerche di Google e Virgilio, e magari in quelle di MSN e Yahoo!. In questo modo si copre e si può intercettare quasi il 90% del traffico generato da tutti i motori di ricerca. Se a questi aggiungiamo Arianna e Altavista raggiungiamo un totale superiore al 97%, in pratica tutti gli utenti dei motori.

Tuttavia, ciò non è sufficiente per garantirsi un interessante flusso di navigatori.
Infatti, non tutti i siti elencati in un motore da una ricerca possono godere degli stessi vantaggi, anzi. Essere presente senza preoccuparsi della posizione, per esempio, equivale all’anonimato più completo.
I navigatori arrivano sul motore di ricerca, digitano la stringa da trovare, e quindi cominciano a valutare le risposte da ciò che il motore ha restituito. Se effettivamente i risultati corrispondono alla ricerca, l’utente visionerà il primo risultato con grande interesse, quindi passerà al secondo e poi al terzo, recandosi per ciascuno sul corrispondente sito.

Anche senza bisogno di riscontri, appare evidente come il navigatore tenderà a fermarsi quanto prima rimarrà soddisfatto.
I numeri lo confermano: le provenienze dai motori di ricerca, per circa l’80% dei casi sono provenienze dalla prima pagina dei motori. In dettaglio, sulla base del nostro campione, il 79,00% per Google e l'81,82% per Virgilio che indicizzano 10 risposte per pagina, l’80,32 per MSN che indicizza 15 risposte e addirittura l’87,09% per Yahoo! che ne indicizza 20. Dopo la prima pagina, la caduta è vertiginosa: nei vari motori, dalla seconda pagina arriva tra il 6 e il 10% circa degli utenti, dalla terza tra il 2 e il 4%, da quella in poi meno del 2%.
Che cosa possiamo ricavare da questi dati? Che mancare la prima pagina di un motore significa in pratica essere irrangiungibili dalla stragrande maggioranza degli utenti. Non essere nei primi venti, colloca il sito in un’area di marginalità raggiungibile soltanto dai surfer accaniti, che comunque ispezionano tutto il possibile panorama di risposte (e probabilmente le visiteranno molto brevemente).
Per qualsiasi business online dunque diventa imprescindibile un cadenzato controllo sul ranking dei principali motori (su Google in particolare), in modo da intervenire per migliorarlo e intercettare quindi un nuovo potenziale parco clienti.
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